mercoledì 21 dicembre 2011

un asse possibile

...non è impossibile che la ruota della storia risvegli in terra afghano pakistana antichi impulsi. Inconsapevoli silenziosi. Non è impossibile che la visione di lutti, povertà, disperazione, delusione, violazione della sovranità di stato, menzogne, soprusi, smisurato tutto, richiamino, spronino l'antica guerriera virtù comune a formare un asse nella regione. Non è impossibile che siano Afghanistan Pakistan Iran a comporlo, che la madre India li accompagni. Malgrado ogni interesse ogni convenzione ogni interno contrasto. Chiari sono i segni per chi conosce quelle genti. Lo sono da tempo. 
E l'asse ratificherebbe accordi con la Cina e si relazionerebbe alla Russia. E sarebbe l'oriente e l'occidente.  
No, non è impossibile che accordi siano già stati presi in questi anni di guerra. Che siano stati firmati in barba alle intelligenti strategie a stelle e strisce a cui l'arroganza delle armi offusca la mente. Quelle stelle e strisce su di una bandiera il cui passaggio finale, vedi Vietnam, potrebbe essere atteso sulla sponda del fiume come nell'aneddoto buddhista che dice: non affrontare il nemico ma attendi sulla sponda del fiume che passi il suo cadavere. 
Ed è questo concetto d'attesa che manca all'occidente, angloamericano ancor più. La paziente attesa che in oriente, i bambini suggono dalla vita con il latte materno. E la indossano poi lungo tutta la loro esistenza. E non importa chi sarà a goderne gli effetti, se tu o i tuoi figli o i figli dei tuoi figli. 
Marika Guerrini
foto di Barat Alì Batoor

venerdì 9 dicembre 2011

Pakistan -Afghanistan:la menzogna corre sempre sul filo


sciiti hazara in corteo durante l'Ashura
Muharram, 13,1433
...questa la data odierna secondo il calendario islamico. Muharram è nome di un mese. Un mese che varia il suo inizio e la sua fine sempre, come tutti i mesi, gli anni, che si svolgono nella scansione lunare del calendario islamico. E Muharram è il primo mese dell'anno. E il suo inizio, in questo 1433, s'è avuto il 27 del nostro novembre 2011:il loro Capodanno. E Muharram è il primo dei quattro mesi sacri. I mesi delle sacre ricorrenze. Le più importanti. Per tutto l'Islam sacre, sunnita o sciita che sia la valenza religiosa ramificata. 
E nel sacro mese di Muharram ricorre l'Ashura: decimo giorno. E fu il Profeta Muhammad ad istituire la ricorrenza, segnarla quale momento di digiuno, due giorni, 9 e 10. E fu in relazione e differenziazione dal Kippur ebraico...Potremmo andare avanti, ma non è questa la sede per i suoi come, i suoi perché. Lunghi, ampi. Basti sapere che fu istituita per tutto l'Islam, che i significati d'origine furono molti, diversi, che si sposarono con i popoli, i rami della religione, ma fu per tutto l'Islam. Comunque. Anche quando l'istituzione del Ramadan, aveva reso il digiuno di Ashura consigliato ma facoltativo. 
Anche dopo la battaglia di Karbala quando correva l'anno 680 dell'Islam e il Profeta Muhammad   aveva lasciato il corpo. Anche allora dopo il martirio di Al-Husayn, nipote del Profeta, figlio di Fatima sua figlia e di Alì.
Quando questo accadde, in quel mese di Muharram di quell'anno islamico del 680, Al- Husayn perì con oltre settanta suoi seguaci per mano degli uomini di un califfo arabo della dinastia Ommayade, Yazid I. E  fu momento di distinzione e una linea demarcò l'Islam in sunnita e sciita. Due rami. Da allora l'Ashura istituita dal Profeta, per una parte dell'Islam, assunse valenza disperata, luttuosa, in ricordo dell'Imam Al- Husayn ibn 'Alì e quella parte furono, sono, gli Sciiti. Da allora, per gli Sciiti, ogni mese di Muharram è pervaso di dolore, dolore che si protrae per quaranta giorni. 
E la Quaresima  cristiano cattolica s'affaccia alla mente.  
La Quaresima che termina con la Via Crucis. La Quaresima come da antico rituale di sofferenza penitenza fustigazione proibizione e ancora e ancora. Ma l'occidente ha dimenticato le proprie origini, le tradizioni, ch'è tempo ormai.
Occiriente ricorda. Chi scrive ricorda. Ricorda il terrore bambino allo sfilare degli "Incappucciati", allo sfilare del corpo statuario del "Cristo Morto", ricorda la Vergine ammantata di nero, luttuosa. Ricorda il divieto di musica nei giorni quaresimali, il divieto sul consumo della carne, salumi ancor più. E i veli neri a coprire il capo delle donne da nord a sud di questa nostra provinciale penisola. Ricorda ancora e ancora di quest'occidente cattolico. 
Chi scrive ha vissuto in quelle terre anche, quelle dell'Ashura. Ha vissuto la loro quaresima. Assistito al tragitto di crocifissione, di pianto, di disperazione. Ha visto uomini segnati da fustigazioni corporali e donne dal capo velato porgere assistenza, lì, ai limiti esterni ed estremi del dolorante corteo. Ha visto l'amorevolezza sprigionarsi dai gesti femminili impregnati di quella nostra antica pietas che oscilla tra la compassione e l'angoscia. 
Chi scrive ha vissuto per trasposizione il dolore rinnovato ad ogni passo ogni schiocco di frusta ogni sguardo di quella loro ricerca d'un cielo che sembrava senza stelle ma non lo era. Come questa non è retorica. 
Un mondo antico? Sì. Rispetto a cosa: al tempo allo spazio alla storia alla tradizione? D'occidente d'oriente?
Tre giorni fa, il decimo giorno di Muharram, il giorno sacro dell'Ashura, sacro per tutto l'Islam, per chi non avesse capito, tre attentati: 
a Kabul, città vecchia, nei pressi del luogo consacrato Abu Fazal Abbas, corteo in  commemorazione dell'Imam Al-Husayn: un attentatore suicida si è fatto esplodere. 55 morti e 140 feriti. 
Mazar-i-Sharif, Afghanistan settentrionale, esterno moschea dedicata ad Alì, tra le più importanti del mondo islamico, corteo di commemorazione come sopra: una bicicletta carica di esplosivo. 4 morti e 20 feriti. Più, meno;
a Kandahar, sul confine pakistano, corteo ancora come sopra: motocicletta carica di esplosivo viene fatta detonare. Qualche ferito nessun morto. Inch Allah!  Come Dio ha voluto.
Commento di Hamid Karzai: E' la prima volta che in una giornata religiosa così importante si verificano episodi di terrorismo di tale orrenda natura.
Parole di "talebani" che, accusati, hanno detto: condanniamo fermamente questi attentati disumani contro l'Islam. Gli attentati compiuti oggi non sono opera nostra.
Ma qualcuno deve confessare come da copione. E un gruppo di miliziani lo fa. Sono il Lashkar-i-Jhangvi Al-Alami, pakistani sunniti. Attribuiscono a se stessi le operazioni. Questo è stato detto comunicato divulgato condannato.
Chi segue occiriente segue le vicende degli sciiti Hazara, conosce le stragi che hanno colpito, colpiscono quest'etnia. Chi segue occiriente conosce le manifestazioni, lo svelarsi delle menzogne. Di etnia hazara era il maggior numero di seguaci nei cortei religiosi presi di mira. 
Ma occiriente non crede alla versione ufficiale autoaccusante attribuita a miliziani sunniti pakistani. Non crede alla rivendicazione. All'originalità sull'identità della rivendicazione.
Occiriente tiene presente la panoramica regionale ed oltre. Sempre. E lo sguardo d'insieme, dall'alto. Sempre. 
E sempre la posizione di Washington si fa più scomoda. Dopo l'attacco Nato al check point della Mohmand Agency con le sue 25 vittime tra i soldati, ancor più.
Ancor più dopo la risposta di Islamabad: restrizione per le forze Nato, alt ai rifornimenti, evacuazione della base aerea di Shamsi, boicottaggio della Conferenza di Bonn. Risposta sicura immediata severa. Risposta che ha unito la nazione pakistana. Sta unendo. 
E dopo l'abbattimento del drone da parte dell'Iran, ancor più. Azione negata dagli Usa, da loro detta: sparizione del velivolo per errore tecnico di trasmissione. Ovvie banali puerili motivazioni.
No, occiriente non ritiene veritiera alcuna frase, parola, virgola di quanto si sia detto, si dica circa gli attentati procurati ai cortei religiosi sciiti di  Kabul, Mazar-i-Sharif e Kandahar. Il Pakistan sta progettando, provando a liberarsi dalla morsa statunitense malgrado tutto? Si è forse stancato dell'abuso di potere con licenza d'uccidere statunitense? S'è stancato delle continue annose violazioni della sovranità nazionale da parte straniera? Il Pakistan sta suggerendo all'Afghanistan di tentare una non fittizia liberazione dalla stessa morsa? Forse sì. Ma sul versante in cui tramonta il sole, oltre questa nostra vecchia Europa, tutto questo e molto altro non si può accettare tanto meno permettere che accada...
Ci fermiamo qui. L'articolo è già troppo lungo per un blog. Sì, ci accade spesso. La ripresa dell'argomento sulla regione slitta all'articolo venturo.
Marika Guerrini
foto di Barat Alì Batoor