Hazara cartella archivio



11 settembre 2017
20 Dhu i-Hidjdja 1438

Kuchlak (Baluchistan)-Pakistan
Ieri sera cinque membri della comunità sciita di etnìa Hazara sono morti, uccisi da uomini armati che hanno aperto il fuoco sul loro veicolo nell'area di Jalogeer della città di Kuchlak.
L'attacco, avvenuto a meno di 30 chilometri da Quetta, capoluogo di provincia, ha coinvolto i passeggeri di un'auto che aveva appena attraversato il posto di frontiera di Chaman al confine con l'Afghanistan e si era fermata ad un distributore di benzina.
Il " Baluchistan Post", portale locale, citando fonti della polizia, riporta: "sconosciuti hanno aperto il fuoco sui cinque passeggeri, fra cui due donne, uccidendoli, e poi riuscendo a dileguarsi".

05 Settembre 2017
13 Dhu i-Hidjdja 1438

Roma - Italia-, dopo circa un anno di voluto rispettoso silenzio sul popolo Hazara, le cui vicende hanno continuato ad addizionarsi in tragedie fino a pochi giorni fa con la strage alla moschea sciita, occiriente è davvero con cuore leggero che contribuisce alla diffusione di una bella notizia: vincitore della 24° edizione del Premio Città di Venezia, nel corso della 74° Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, è il giovane regista hazara afghano Amin Wahidi con il suo documentario " Behind Venice Luxury" A hazara in Italy- Un raggio di luce nelle tenebre che continuano a tormentare il popolo Hazara.

13 ottobre 2016
10 Muharram 1437

Kabul - Balkh. Nel sacro mese di Muharram, nei giorni dell'Ashura in cui gli Shiiti ricordano con veglie funebri e flagellazioni, il martirio di Hussain, nipote del Profeta Mohammad, avvenuto a Karbala (Iraq) nel 680 d.C., bombe hanno provocato la morte di più di 30 persone, tra cui donne e bambini, e un alto numero di feriti. La maggior parte delle vittime sono di etnia Hazara. Gli attentati, ad oggi, non sono stati rivendicati.

23 agosto 2016

Roma (Italia), non è stato il primo e non sarà l'ultimo, da anni giovani afghani hazara giungono in Italia nascosti legati sotto i Tir. E' accaduto anche oggi sull'autostrada AI, in provincia di Roma. " Ho 18 anni, sono fuggito da Kabul 10 mesi fa, ho attraversato l'Iran, la Turchia, spesso viaggiando a piedi. Sono stato in un campo a Idomeni, in Grecia, per sei mesi, in nave ho poi raggiunto l'Italia. Anche durante il viaggio verso l'Italia sono rimasto legato sotto il Tir. Ho passato 22 ore senza acqua, senza cibo, senza dormire. Ho pagato ad una persona 900 euro per arrivare fin qui. Ma quello che ho vissuto nella mia città è stato molto più pericoloso di questo viaggio. In Afghanistan c'è la guerra...".
Non conosciamo il suo nome, sappiamo che vuol raggiungere la Francia, Parigi, lì sono i suoi amici. Sappiamo che sua madre e i suoi fratelli sono in Svizzera. sappiamo che vuol imparare la lingua francese e ottenere documenti francesi. Sappiamo che vuole "una vita sicura in un mondo senza pericoli". Sappiamo che non ha fatto richiesta d'asilo in Italia. Non sappiamo quel che sarà. Da anni chi scrive segue queste storie, da anni ascolta le loro voci. Non sempre purtroppo si avverano i loro desideri. Speriamo che i desideri di questo giovane di oggi diventino realtà.


23 luglio 2016

Kabul ( Afghanistan), ancora una volta ci eravamo illusi che l'avversione verso l'etnia Hazara, si fosse placata, non era cosi.
Oggi un attentato suicida durante una manifestazione della comunità Hazara, ha provocato, ad ora, 80 morti e oltre 230 feriti.
Motivo della manifestazione era la revisione da parte del governo, del progetto di elettrificazione "Tutap" ovvero la richiesta di una linea elettrica che attraversasse la provincia di Bamiyan, cuore afghano degli Hazara, richiesta portata avanti da giorni e da giorni negata dal governo. Oggi la manifestazione legittima. Oggi l'attentato rivendicato dal Daesh che oramai, rafforzato dalla continua presenza straniera, ha preso ad imperversare anche in Aghanistan. Si ricorda che Daesh, così come Al Qaeda, sono musulmani sunniti, gli Hazara sono sciiti. Il genocidio degli Hazara continua e il mondo continua a guardare!

28 aprile 2015
Quetta (Pakistan), nei mesi in cui non abbiamo segnalato episodi di genocidio senza fine, le uccisioni sembrava si fossero leggermente diradate, ma non era così, in Baluchistan e a Quetta ancor più, gli Hazara continuano a venir uccisi, nell'arco di due giorni ancora omicidi, la dinamica si ripete, sempre autobus e sempre uomini in motocicletta che aprono il fuoco. Una volta contro tre uomini alla fermata dell'autobus: un morto, Mirza Hussain e due feriti, Asadullah e Mohammad Alì. Un' altra volta alla periferia di Quetta, aggressori, sempre non identificati, hanno aperto il fuoco su di un autobus che portava pellegrini. Due morti certi. L'inchiesta della Frontier Corps e della polizia sono in corso. Così dicono.

Questo episodio segue un altro episodio quello nei pressi di Ghazni ( Afghanistan), del rapimento di 31 uomini hazara che viaggiavano in autobus attraverso l'Afghanistan centrale e di cui non si è saputo più nulla neppure una richiesta di riscatto. Molti di loro erano operai andati in Iran a cercare lavoro, come spesso accade. Ma la cosa che più fa indignare è che l'episodio si è consumato in un luogo vicino a due posti di controllo del governo, e non è possibile che nessuno abbia visto nulla o non si sia accorto di nulla. Infatti, interpellate le forze di sicurezza, hanno risposto che non potevano intervenire perché non era loro responsabilità.

24 gennaio 2015
Ghazni (Afghanistan) quattro giorni fa (20) nove passeggeri di etnia hazara sono stai uccisi. Erano in viaggio sulla strada che collega Ghazni a Kabul e provenivano dal quartiere Jahori di Ghazni abitata dagli hazara. Sei delle vittime appartenevano alla stessa famiglia. La strada in questione è controllata dai taliban che infatti hanno rivendicato l'azione omicida attuata con una bomba telecomandata. Si ricorda che sia Ashraf Ghani, ora presidente, che Abdullah Abdullahm capo dell'esecutivo, in campagna elettorale avevano promesso controllo e azione contro i taliban nella zona, ma nulla è stato attuato dopo l'elezione e gli hazara continuano ad essere bersaglio dei taliban nella zona e altrove.


07 novembre 2014
Quetta, ancora un assassinio due giorni fa, mercoledì, ancora un hazara, questa volta una bambina di 6 anni, strangolata e gettata vicino ad una discarica dopo tentativi di violenza, come risulta dal piccolo corpo straziato e pieno di lividi.
Sahar Batool era figlia di un giardiniere che lavora presso una struttura militare, Sahar era andata a gettare la spazzatura vicino casa, e non è più tornata.
Amlash Khan, Ispettore Generale della polizia del Baluchistan ha dichiarato: " E' un crimine odioso e la polizia sta facendo ogni sforzo per arrivare alla verità" , intanto mentre la polizia indaga e il governo condanna a parole, nessuno protegge l'etnia hazara da anni martoriata in tutti i modi.
25 ottobre 2014
Quetta - vedi articolo "Hazara- Muharram 1436-sacrificio"
4 agosto 2014 Islamabad, in seguito alle uccisioni brutali che i giorni 2, 28, 29,e 30 di luglio, hanno insanguinato le vie del Pakistan, uccisioni che hanno colpito anche e ancora l'etnia Hazara, con la morte di due ragazzi innocenti uccisi e lasciati su una via di Quetta, Meena Gabeena, attivista dei diritti Umani e dei Popoli, ha guidato ieri, la protesta che ha avuto luogo di fronte al National Press Club. Il Governo davanti ai fatti criminali come sempre ha taciuto, i media non hanno dato rilievo. Si chiede che venga applicata la Costituzione che prevede uguali diritti tra tutti i cittadini comprese le minoranze etniche e religiose.
30 giugno 2014
Quetta, recrudescenza delle violenze settarie, vedere articolo " HAZARA genocidio senza fine"
luglio, 16 2013
Quetta, la storia si ripete e continua: 4 hazara sono stati uccisi e 2 feriti sulla strada Masjid di Quetta. Reza Hussain, titolare di un negozio di elettronica ed i suoi collaboratori. Dopo poco, nello steso giorno, un secondo attentato: 7 feriti, sempre hazara, in zona Khudaidad. Tre dei feriti sono morti in ospedale. Stessa dinamica di sempre: due uomini in moto, sparano, fuggono. Sono in corso indagini, ma la risposta sarà la stessa. La FC, polizia di frontiera, è in azione. Tra gli hazara si vocifera che c'è chi vuole la guerra civile nella regione. luglio, 07, 2013
Quetta, ancora attentati, ancora vittime innocenti, ancora hazara. Risale a sei giorni fa l'ultimo attentato che ha procurato 28 morti, tra cui quattro donne e quattro bambini, e 70 feriti alcuni molto gravi. Tutto è accaduto sulla via principale di Hazara Town, la città hazara nella città di Quetta, dove un giovane uomo in bicicletta si è fatto saltare in aria. A nulla è servita la massima sicurezza della zona, a nulla i controlli. Ora forze paramilitari governative sono giunte come rinforzi alla polizia locale. Ancora nessuno ha ufficialmente rivendicato l'azione criminale. Ma non ci è difficile immaginare che la matrice possa essere la stessa di sempre. L'HDP ( Hazara Democratic Party) e Abdul Malik Balach, Ministro del Baluchistan, hanno condannato l'accaduto. Mentre la Jafaria Alliance e il Majlis-e-Wahdat-e-Muslimeen hanno indetto tre giorni di lutto.
giugno, 15, 2013
Quetta, due attentati in breve lasso di tempo provocano la morte di 11 studentesse ed altre 9 persone oltre, ad ora, 20 feriti. Molti hazara tra le vittime. Dinamica: I attentato, un ordigno comandato a distanza esplode su un autobus dell'Università femminile Sardar Bahadur Khan provocando le prime 11 vittime. Le ragazze ferite vengono trasportate in ospedale, dove si verifica il II attentato, al Bolan Medical Complex. Nel complesso ospedaliero si verificano tre esplosioni, di cui una in sala rianimazione, e seguenti sparatorie. Tra le vittime, oltre ad alcuni parenti delle studentesse, anche giornalisti e uomini della sicurezza. Perde la vita anche il vice commissario del Governo Abdul Mansoor Khan. Gli atti vengono rivendicati dal solito gruppo settario e assassino Lashkar e Jhangvi.
maggio 1, 2013 Karachi, attacco ad una scuola a SultanAbad in zona Monghopir. Uccisi due hazara della sicurezza, ferito gravemente un terzo, il guardiano. Due terroristi in moto hanno spalancato una porta finestra e fatto fuoco. Sono poi fuggiti.Come sempre. 17 febbraio 2013 Quetta, l’attacco è avvenuto nella parte sud-occidentale della città provocando l’uccisione di almeno 100 persone e il ferimento di altre 200. Fra di loro donne e molti bambini. Mir Zubair, ufficiale di polizia, ha dichiarato che gli esplosivi erano posizionati in una cisterna per l’acqua e sono stati fatti detonare a distanza.oggi 11 gennaio 2013
Quetta, ancora obiettivo Hazara: due attentati tre esplosioni, 96 morti 150 feriti alcuni molti gravi. Rivendicati da Lashkar-e Jhangvi, rete affiliata ad Al-Qaeda. Per sapere oltre si vada all'articolo di oggi: "attentati a Quetta colpiti gli Hazara-prima parte-"
nei giorni 01, 04, 07 e 09 gennaio 2013
...il nuovo anno d'occidente non smentisce il genocidio del Popolo Hazara. Nelle quattro date su indicate nella città mineraria di Mach, a Quetta e a Khuzdar altre quattro vittime hazara, tra loro due negozianti e un minatore. Tutto si ripete mentre gli autori dei crimini, gli stessi di sempre, restano impuniti perché, come sempre, protetti.


oggi 11 gennaio 2013
Quetta, ancora obiettivo Hazara: due attentati tre esplosioni, 96 morti 150 feriti alcuni molti gravi. Rivendicati da Lashkar-e Jhangvi, rete affiliata ad Al-Qaeda. Per sapere oltre si vada all'articolo di oggi: "attentati a Quetta colpiti gli Hazara-prima parte-"

nei giorni 01, 04, 07 e 09 gennaio 2013
...il nuovo anno d'occidente non smentisce il genocidio del Popolo Hazara. Nelle quattro date su indicate nella città mineraria di Mach, a Quetta e a Khuzdar altre quattro vittime hazara, tra loro due negozianti e un minatore. Tutto si ripete mentre gli autori dei crimini, gli stessi di sempre, restano impuniti perché, come sempre, protetti.

nei giorni 05, 13 e 26 dicembre 2012
...tre giorni quattro vittime hazara dislocate tra Askari Park, Jinnah Road, Qandhari bazar e Hazarganjir. I nomi di tre di loro, il quarto non ci è pervenuto, sono Ashfar Alì, Shabbir Hussain Hazara e Ghulam Rassool Hazara. Tra loro un poliziotto, un negoziante, un impiegato del governo locale baluchi. Modalità delle uccisioni sempre le stesse. uomini delle azioni criminali sempre della stessa estrazione terroristica: al-Qaeda e affiliata Lashkar e-Jhangvir. Motivo sempre lo stesso: GENOCIDIO
oggi 27 novembre 2012
...è questo il mese della ricorrenza di Muharram-ul-Haram, per l'Islam. Il primo mese del calendario musulmano. Processioni e commemorazioni si susseguono. E' più facile colpire più persone in una sola volta. Nell'arco di soli 17 giorni, oltre 100 sono state le uccisioni settarie contro gli sciiti. Si sono consumate a Rawalpindi, Quetta, Karachi e nello Swat. Alle modalità solite ovvero moto e spari, si sono aggiunte le bombe. Il Governo ha ancor più interrotto i collegamenti di telefonia mobile e wireless, onde ridurre la possibilità di organizzazione terroristica. Questo ha reso e sta rendendo molto difficile ricevere notizie. Non sappiamo quindi quanti tra queste vittime appartengano all'etnia hazara, ma, essendo la maggioranza sciita in Pakistan hazara, non ci è difficile supporre un numero altissimo.

oggi, 10 novembre 2012
Quetta, la storia continua, altri quattro omicidi, vittime hazara, negli ultimi tre giorni che seguono altri, non si sa se quattro o tre, nei giorni subito precedenti. Stesse modalità, stesse motivazioni di settarismo religioso a cui occiriente non crede, né ha mai creduto, stesso comportamento della sicurezza governativa. Dati ufficiali denunciano nell'ultimo anno 800 vittime hazara in un totale di 111 attacchi. Mai nessun attentatore è stato consegnato alla giustizia. Intanto l'HDP, Partito Democratico Hazara, continua a condannare gli attacchi definendoli un fallimento governativo e sottolineando che malgrado il Corpo di Sicurezza di frontiera sia stato rafforzato, le uccisioni sono aumentate. Inefficienza o complicità?

oggi, 18 ottobre 2012
Quetta, non si ferma il genocidio. Nell'arco di due giorni otto vittime hazara. Quattro di cui si è parlato nell'articolo
" diretta Quetta-Roma" pubblicato ieri, altre quatto vittime in quattro punti diversi della città. Tra le vittime un giocatore di Polo ed un noto medico oculista capo dell'LRBP Ospedale Oculistico. Gli esecutori, come sempre, sono fuggiti. La polizia continua ad essere inefficiente. Si ricorda al lettore che gli Hazara sono sotto il mirino internazionale che spinge i locali alla guerra civile. Quetta, dove risiede una grande comunità hazara, è l'ombelico delle nefaste azioni settarie.

oggi 29 settembre 2012
Quetta, ancora hazara nel mirino, due giorni fa, due uccisi in luoghi diversi con modalità consuete: moto, uomini, spari, fuga. Una delle vittime, Ghulam Shaki, aveva lavorato per la Geological Survey of Pakistan. L'altro hazara si chiamava Gulab Shah.

oggi, 10 settembre 2011
Quetta, due giorni fa, venerdì 8, sempre nella stessa dinamica di uomini in moto che aprono il fuoco, uccidono e fuggono, ha perso la vita Jamil Ahmed Kakar, funzionario di polizia. Kakar, a quanto risulta, stava indagando proprio sulle uccisioni settarie che dall'inizio dell'anno hanno mietuto in Pakistan oltre 320 vittime, di cui oltre 100 solo in Baluchistan. Tutti sciiti e quasi tutti Hazara.

oggi, 1 settembre 2012
Quetta, la storia si ripete, si ripetono le dinamiche. Alla periferia di Quetta, in zona Hazarangji, in due diversi momenti, uomini in moto mietono otto vittime nel primo episodio, altre due nel secondo. In entrambi i casi le vittime sono sciiti hazara. Come sempre non c'è rivendicazione. Come sempre le autorità non riescono a proteggere la popolazione hazara. Il genocidio continua e continua nell'indifferenza di tutti, compresi Amnesty International e Human Rights Watch
oggi,17 agosto 2012
Quetta, ancora uccisioni scandiscono il genocidio degli hazara. Ieri 16 agosto uomini armati su di una moto hanno aperto il fuoco su tre operai della comunità hazara di rientro a casa su di un risciò per interrompere il digiuno (si ricorda che questi sono giorni di Ramadan). Portati all'ospedale Bolan Medical Center, per i tre è stato constatato il decesso. L'attentato, rivendicato dalla Jaish-i-Islam, organizzazione piuttosto sconosciuta, ha avuto come portavoce un certo Ghazi Hag Nawaz. La polizia ha definito l'assassinio uccisione settaria.
Stessa dinamica di sempre, stessa risposta governativa.



oggi 29 luglio 2012
Si dà notizia che gli episodi di soprusi e omicidi nei confronti degli Hazara continuano ad essere fatti quotidiani in Afghanistan e Pakistan. Si dà anche conto che sono aumentate le difficoltà di averne notizia in tempo reale o comunque breve. In Afghanistan le strade di collegamento tra Bamiyan, Kabul, Ghazni, Kandahar, Herat sono particolarmente pericolose. Gli Hazara sono nel mirino dei taleb ( pashtun) che controllano le strade. Ad oggi sappiamo che tra il 16 e il 26 del mese corrente (data non pervenuta) oltre ai quotidiani continui fermi stradali con seguenti rapimenti e pagamenti di riscatto, si è verificato anche un episodio di omicidio: due giovani hazara in viaggio verso Bamiyan sono stati fermati, decapitati e i loro corpi fatti esplodere. Il giorno 25 quattro uomini in viaggio da Ghazni verso Kabul sono stati arrestati dai militanti, poi liberati previo pagamento di 160.000 dollari usa. C'è un preciso disegno di annientamento del Popolo Hazara da parte dei militanti taleb, il Governo afghano ne è al corrente. Nessuno interviene.


Quetta, quattro giorni fa, ancora la dinamica dell'attacco suicida, ancora un autobus di pellegrini proveniente dall'Iran. Ancora hazara, ancora sciiti: 14 morti, 30 feriti. Colpiti anche donne e bambini. E' in corso uno sciopero generale di protesta. Chiuse anche scuole ed uffici pubblici. Come sempre si tiene sotto accusa la cellula terroristica Lashkar-e-Jhangvi che, si è saputo, possiede pistole semiautomatiche della SIG Sauer usate da militari in tutto il mondo, compresa l'FBI e la Nato in Afghanistan. E' stato dichiarato ad un giornale locale che le armi in questione siano state sottratte all'arsenale delle forze Nato in Afghanistan e consegnate alla cellula. I funzionari Usa dicono di non saperne nulla. Incredibile e inaccettabilecome il Governo non riesca a proteggere gli hazara da questo genocidio. O non vuole?














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